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I benefici del Sambuco

a cura di Mirko Cattani

Moltissimi degli antichi medici hanno riconosciuto al sambuco nero la ricchezza di proprietà benefiche soprattutto riguardo alle funzioni intestinali e renali.

Per secoli, assieme alla camomilla, è stato uno dei principali rimedi della medicina popolare. Questo aspetto, ma anche gli innumerevoli miti e leggende legati alle sue proprietà, nonché le molteplici lavorazioni possibili di fiori e frutto, hanno da sempre sollevato un nutrito interesse verso questa pianta a scavalco fra il mondo della scienza e quello della mitologia.

Informazioni botaniche

Il sambuco comune (Sambucus nigra L.) è una pianta angiosperma dicotiledone appartenente alla famiglia delle Adoxaceae e al genere Sambucus.

È una specie molto diffusa in Italia soprattutto negli ambienti ruderali (lungo le linee ferroviarie, parchi, ecc.), boschi umidi e rive di corsi d’acqua. È comunemente diffusa in tutta l’Europa centrale e meridionale, nel Caucaso e in Armenia, presente allo stato spontaneo dal mare al piano montano.

Si tratta di un arbusto legnoso e perenne, che può anche avere portamento arboreo, caducifoglie e latifoglie, alto fino a 4–6 m. I rami portano delle foglie composte, di colore verde scuro, lunghe 10–30 cm. Le foglie sono imparipennate con margine dentato-seghettato; la forma delle foglioline è lanceolata con apice acuminato.

I fiori sono ermafroditi e portati in infiorescenze (corimbi) molto vistose, color bianco panna, larghe 10–23 cm. I singoli fiori sono formati da 5 petali fusi alla base (fiori gamopetali), calice anch’esso gamesepalo, ovario infero, 4 stami sporgenti. Fiorisce in aprile-maggio e fruttifica in luglio-agosto.

I frutti sono delle bacche nerastre, lucide con un seme piccolo all’interno (velenoso). Sia fiori sia le bacche sono commestibili.

Principi attivi e composizione:

Il sambuco presenta proprietà medicinali-erboristiche riscontrabili nei frutti e nei fiori. Tutto il resto della pianta (semi compresi) è velenoso poiché contiene il glicoside sambunigrina.

Tra i principi attivi ritroviamo essenzialmente:

  • nella corteccia: sambucina, sambunigrina, rutina, isoquercitina, astragalina, campferolo, olio essenziale, acidi grassi liberi, tannino;
  • nelle foglie: emulsina, invertina, sambunigrina, benaldeide;
  • nei fiori: tannino, colina, mucillagine, malato, acido valerianico, acido tartarico;
  • nei frutti: antocianine, cera, gomma, acetato, malato, acido tartarico, acido citrico.

Cosa possiamo fare con il Sambuco

Dalla lavorazione di questa pianta si ottiene l’omonimo sciroppo di sambuco, ma anche decotti, tisane e preparati cosmetici. Le parti più utilizzate sono i fiori e i frutti, che hanno due tempi di raccolta diverse.

I fiori possono essere raccolti tra maggio e giugno, mentre le bacche bisogna aspettare fino alla fine di agosto quando sono completamente mature.

Le bacche mature raggiungono una colorazione quasi nerastra, molto simile ai mirtilli, mentre se sono rosse, hanno un sapore acerbo e possono anche essere irritanti.

Le foglie e i fiori vengono essiccati all’ombra, mentre le bacche vanno utilizzate fresche, ma possono essere anche surgelate.

Il sambuco ha principi attivi e fitocomplessi molto importanti, è una pianta ricca di flavonoidi, glicosidi, vitamine A B C e tannini.

Come si utilizza la pianta di Sambuco

Le bacche di sambuco

contengono acqua all’80%, carboidrati, proteine, fibre, diversi Sali minerali e vitamine A, C e alcune vitamine del complesso B. Le bacche vengono tuttora usate per preparare una nota bevanda alcolica, la sambuca. In cucina le bacche mature possono trasformarsi in gustose marmellate. Il succo delle bacche di sambuco, anticamente, veniva utilizzato come tintura naturale, per colorare il cuoio e le fibre naturali o per produrre inchiostro. Le bacche possono essere utilizzate per la preparazione di vini, liquori e diversi generi di bevande.

I fiori di sambuco

vengono adoperati sia per uso interno che esterno. Sono molto profumati e con il loro odore fanno notare la presenza della pianta anche da una certa distanza.

Sono molto usati in ambito fitoterapico, erboristico e per preparare una variante dello sciroppo di sambuco, utile per attenuare la febbre, bronchite e gli stati di costipazione.

I fiori essiccati si usano sotto forma d’infuso, noto per la sua capacità di aumentare la sudorazione corporea, favorendo così l’eliminazione delle tossine e il calo della temperatura corporea durante gli stati febbrili.

Insieme alle foglie, i petali in infusione vengono impiegati per la preparazione di tisane contro asma, tosse, influenza, catarro, sinusiti e raffreddori. Sempre i fiori hanno anche proprietà antireumatiche ed è quindi l’assunzione degli stessi, tramite infuso, in caso di artrosi e gotta.

Per uso esterno i fiori hanno proprietà astringenti e un’azione lenitiva sulla pelle, su occhi irritati, arrossati o in caso di orzaiolo.

Lasciate in infusione in un litro d’acqua bollente 50g di fiori di sambuco per 15 minuti. Lasciar raffreddare e nel frattempo lavare accuratamente gli occhi con acqua fresca. Imbevere due compresse (panno o cotone) nel preparato e porre su ciascun occhio per 15 minuti.

L’acqua di sambuco è anche utile per lenire le bruciature e come tonico per la pelle. Le lozioni preparate con gli estratti di fiori di sambuco vengono usate per normalizzare la secrezione sebacea e le impurità della pelle. Vengono quindi impiegate sui foruncoli, sulle scottature e per la cura delle emorroidi.

Il Sambuco nella vita di tutti i giorni

Il sambuco aiuta a lenire influenza e raffreddore: utile nel trattamento di infezioni respiratorie e sintomi influenzali.

In antichità lo sciroppo di sambuco era utilizzato per alleviare i sintomi del raffreddore; si pensava che potesse ridurre le secrezioni nasali e il gonfiore alle vie respiratorie, facilitando la respirazione con un effetto calmante sulla tosse.

Come mostrato dal Maryland Medical Center, la presenza di mucillagini nei fiori potrebbe avere effetti lenitivi sui seni nasali e le mucose irritate.

Alle bacche va il merito di favorire le secrezioni bronchiali, rendendo lo sciroppo utile a calmare gola irritata e seni nasali chiusi.

Riguardo i sintomi influenzali molti studi ne dimostrano l’efficacia su ben 10 ceppi di virus influenzale ed altri documentano comunque una riduzione dei tempi di degenza, di 3-4 giorni, in concomitanza con il suo utilizzo.

Durante la convalescenza, il livello di anticorpi specifici contro il virus dell’influenza è maggiore. In Germania, un’apposita Commissione ha approvato l’uso dell’estratto dei fiori di sambuco con finalità diaforetiche, vale a dire per indurre la sudorazione in caso di febbre alta, aiutando così ad abbassarla.

Rinforza il sistema immunitario

I bioflavonoidi, presenti nei fiori e nelle bacche, rafforzano il sistema immunitario incrementando i livelli di antiossidanti e proteggendo le pareti cellulari dagli attacchi dei virus. L’estratto di sambuco nero aumenta in maniera significativa la produzione di citochine infiammatorie, molecole proteiche in grado di attivare il sistema immunitario in soggetti sani e, soprattutto, affetti da varie patologie.

E’ diuretico ed abbassa la pressione

L’estratto di Sambucus nigra e Sambucus mexicana ha un effetto coadiuvante nella diuresi e nella dieta.

Come tutti i diuretici, abbassa la pressione sanguigna e aumenta l’escrezione di sodio nelle urine. Anche le bacche, ricche di quercetina, un flavonoide antiossidante, sembrano avere effetti benefici sulla pressione sanguigna, un effetto apparentemente già noto ai nativi americani che utilizzavano il tè ai fiori di sambuco come diuretico e lassativo.

Oggigiorno, integratori alimentari e diete prevedono l’utilizzo del sambuco per perdere peso e ridurre la ritenzione idrica. Ma occorre una particolare attenzione, soprattutto se non si è in ottimali condizioni di salute (ad esempio in caso di pressione bassa).

Esagerare non va mai bene e, se è vero che il consumo di una buona tisana ai fiori di sambuco può aiutare la diuresi, è bene non utilizzare mai integratori o estratti di sambuco senza aver prima consultato un medico.

Le elevate quantità di zucchero che possono essere presenti all’interno dello sciroppo di sambuco, possono avere un effetto esattamente contrario, se preso in quantità eccessive.

Riduce i rischi di infarto

Gli effetti diuretici del sambuco producono effetti positivi sulla pressione sanguigna aiutando il sistema cardiovascolare. I composti fenolici di cui sono ricche le bacche, migliorano la concentrazione di antiossidanti nel plasma, diminuendo la morte cellulare e riducendo il rischio di infarto.

Utile contro osteoporosi e diabete

Il sambuco sembrerebbe avere effetti positivi anche sulla diminuzione dell’escrezione urinaria di calcio. I soggetti che soffrono di osteoporosi e demineralizzazione ossea si troverebbero con più calcio nell’organismo con effetti benefici sulle ossa grazie all’inibizione del processo di riassorbimento osseo e allo stimolo del processo di formazione.

L’osteocalcina, un ormone con un ruolo molto importante sulla micro architettura ossea, ha anche un compito fondamentale nel rilascio di insulina da parte del pancreas e, dunque, sulla riduzione dei livelli di glucosio all’interno dell’organismo.

Lo sciroppo di sambuco

Lo sciroppo, date le molteplici proprietà della pianta, trova svariate applicazioni ed utilizzi. Lo sciroppo ha molti principi attivi, è ricco di oligoelementi, flavonoidi, oli essenziali e acidi.

Ha proprietà sudorifere e può essere usato in caso di febbre e raffreddore. Aiuta ad alleviare le nevralgie e i problemi provocati dalla sinusite.

Ha proprietà lassative contro la stitichezza ed è un ottimo coadiuvante per la dieta.

Tra le proprietà che fanno di questo sciroppo un potente alleato del benessere e della salute c’è la funzione depurativa e drenante. Data la presenza all’interno del succo di flavonoidi, lo sciroppo di sambuco svolge un’azione mirata sul sistema circolatorio e linfatico, favorendone l’attivazione, in particolar modo aiuta le gambe che soffrono di vene varicose e pesantezza cronica.

Si caratterizza per esser ricco di fibre, che sono estremamente utili per svolgere un’azione dimagrante.

Viene utilizzato come coadiuvante nei casi di stitichezza e come regolatore dell’intestino. Aiuta a smaltire le scorie in eccesso all’interno dell’organismo migliorando anche il metabolismo dei grassi.

Alcuni studi hanno dimostrato che un uso continuo nel tempo di sciroppo di sambuco, almeno due mesi, unito ad uno stile di vita sano e ad una moderata attività fisica hanno aiutato le persone a ridurre l’accumulo di grasso in vita, riducendo i centimetri di circonferenza.

Lo sciroppo ha un sapore gradevole ed è ricco di nutrienti attivi e vitamine, è l’ideale durante le diete dimagranti e ipocaloriche come bevanda per spezzare la fame, basta diluirne un cucchiaio in un succo o in un bicchiere d’acqua fresca.

Aiuta soprattutto a contrastare la fame nervosa e a percepire prima il senso di sazietà. I risultati migliori si ottengono quando lo sciroppo viene assunto a stomaco vuoto diluito in acqua o mischiato con bevande e yogurt, meglio se lontano dai pasti.

Non ci sono particolari controindicazioni nell’utilizzo dello sciroppo, ma non bisogna comunque eccedere nelle dosi giornaliere consigliate. Perché avendo proprietà lassative, un uso eccessivo potrebbe causare vomito, diarrea e dolori addominali.

Sciroppo di sambuco ricetta

Ci sono varie tecniche e modalità di preparazione dello sciroppo di sambuco. Il più utilizzato è la marinatura, che prevede l’immersione dei fiori in un contenitore con acqua e limoni.

Procedimento

Si parte con la raccolta dei fiori, che deve avvenire possibilmente durante la giornata evitando le prime ore del mattino e la sera. Una volta scelti, i fiori vanno puliti in modo accurato ma non lavati, per questo è importante raccogliere le infiorescenze in luoghi poco inquinati e lontano dalle strade.

Eliminate le parti superflue e i gambi, i fiori si immergono in un recipiente di acqua e si lasciano macerare.

Ci sono varie ricette per ottenere lo sciroppo di sambuco, che prevedono l’utilizzo di altri ingredienti tra cui zucchero e acido citrico.

Per un gusto più intenso e dolce si lasciano macerare in due litri di acqua quindici fiori con due limoni tagliati a metà.

Dopo circa tre ore si tolgono le parti solide e si aggiungono tre chilogrammi di zucchero e sessanta grammi di acido citrico e si mescola fino a completo scioglimento. Il prodotto si lascia riposare per altre ventiquattro ore e infine si filtra.

Altre ricette

Si può aggiungere del vino o dell’aceto di mele e poi lasciare il composto al sole, ma in questo caso bisogna evitare che il liquido fermenti. Le dosi e i tempi di marinatura variano da ricetta a ricetta, dipende dai gusti.

Un’altra ricetta per preparare lo sciroppo, prevede l’utilizzo delle bacche, da raccogliere solo a completa maturazione, che vanno poi schiacciate e successivamente setacciate e filtrate. Il prodotto finale, in questo caso, sarà più denso e concentrato.

Una volta ottenuta la polpa dalle bacche, il composto va versato in una pentola cui si aggiunge dello zucchero, anche in questo caso le dosi sono indicative, si lascia cuocere il tutto a fuoco lento per circa mezz’ora, si lascia raffreddare e si imbottiglia.

Come conservare lo sciroppo di sambuco?

La conservazione deve avvenire sempre in bottiglie di vetro, possibilmente scuri e chiusi ermeticamente. Lo sciroppo mantiene intatte le sue caratteristiche per diversi mesi, ma una volta aperto andrebbe conservato in frigorifero.

Dove acquistare lo sciroppo di sambuco?

Oltre alla preparazione casalinga, lo sciroppo di sambuco è anche prodotto a livello industriale; facile da trovare nei negozi biologici, negli empori alimentari e anche nella grande distribuzione. Bisogna sempre prestare attenzione all’etichetta, controllando che le materie prime provengano da agricoltura biologica.

BIBLIOGRAFIA:

MAUGINI E. MALENCI BINI L. E MARIOTTI LIPPI M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libreria S.p.A., Padova;
RANGONI L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano;
CATTABIANI A. (1996): Florario, miti leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano;
ERIK GOTFREDSEN: Liber Herbarum II, http://www.liberherbarum.com;
LUIGI RIGNANESE: Botanica Sistematica, http//www.homolaicus.com;;
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2020-07-15T17:27:07+02:00
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