La Lavanda
di Valentina Trentini
Le diverse specie di Lavanda
Lavandula L. è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae. Hanno l’’aspetto comune di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza a spiga, la varietà è davvero ampia.
Le specie del genere Lavandula sono diffuse nel bacino del Mediterraneo, nell’Africa del Nord e nell’Asia dalla Penisola Arabica fino all’India. L’habitat è quello tipico da temperato a subtropicale.
Esistono in particolare tre specie del genere Lavandula, dalle quali si ricava solitamente l’olio essenziale:
Lavanda vera
(Lavandula angustifolia Miller, sin. Lavanda officinalis Chaix, Lavanda vera DC)
Da questa pianta si ottiene l’essenza più pregiata per l’uso officinale che sarà ampiamente trattata in seguito. Da questa specie si ottiene un olio essenziale molto delicato ma nello stesso tempo complesso in quanto ricco di famiglie chimiche.
La percentuale di composti potenzialmente pericolosi, come i chetoni, è bassissima e non supera l’1% mentre è molto alta la presenza di alcoli ed esteri che ne fanno un composto rilassante e armonizzante. Questo tipo di olio essenziale può essere utilizzato puro sulla pelle, purchè in piccole quantità. Vista la sua sicurezza si può adoperare fin dai primi mesi di vita per lenire le irritazioni da pannolino, per aiutare il neonato a rilassarsi e dormire e per attenuare le coliche addominali.
Lavandino
(L. hybrida Rev., ibrido naturale di Lavanda officinalis x L. spica)
In genere si presenta come una pianta più grande rispetto alla Lavanda vera e anche la resa dell’olio essenziale è molto maggiore rispetto quest’ultima.
L’essenza di lavandino contiene pochi eteri calcolati in acetato di linalile e invece una quantità più o meno considerevole di canfora e risulta quindi non adatto ai bambini piccoli, alle donne in gravidanza e ai soggetti con crisi epilettiche.
Il suo utilizzo rimane valido per le affezioni a livello respiratorio e per alcuni disagi a carico dell’appartato muscolo-scheletrico. Il lavandino possiede inoltre un minor effetto antiinfiammatorio rispetto alla vera ed è impiegato più in profumeria che in erboristeria.
Lavanda spica o spigo
( Lavandula latifolia DC., sin. Lavanda spica DC)
La si può distinguere dalla lavanda vera grazie alla larghezza delle foglie che è maggiore nella spica.
L’olio essenziale ricco di ossidi si caratterizza per una scarsa attività antimicrobica rispetto le altre specie. Ha una percentuale di chetoni più alta del lavandino, in particolare la canfora, che lo rende un olio essenziale più adatto all’apparato muscolo scheletrico. Anche in questo caso e per lo stesso motivo il suo utilizzo è da evitare in gravidanza, allattamento e nei bambini più piccoli.
Generalmente spigo e lavandino vengono usati principalmente per cosmetica e industria profumiera mentre la vera per uso terapeutico e prodotti superiori.
Gli ibridi della Lavanda
L’ibrido interspecifico viene chiamato lavandino o lavandinova, la specie con funzione impollinatrice è Lavandula angustifolia Miller o lavanda vera.
Gli ibridi della lavanda si distinguono dalla lavanda vera, in linea generale, per un maggior sviluppo vegetativo e per la notevole lunghezza degli steli che portano le infiorescenze.
Caratteri differenziali più particolareggiati sono: la presenza di infiorescenze secondarie inserite lateralmente allo stelo principale più o meno sviluppate ed in numero di due o più, l’assenza di seme e polline sterile, la brattea ascellare dei fiori più ampia e infine il calice del fiore tubuloso che risulta più stretto rispetto quello della lavanda vera.
Esistono numerosi ibridi e vengono selezionati per alcuni caratteri come la produzione di infiorescenza, la resa e la qualità dell’olio essenziale, il portamento che rende possibile la piena meccanizzazione, la rusticità delle piante etc.
Questi ibridi selezionati assumono notevole importanza commerciale rispetto alla lavanda vera per la loro maggior resa in olio essenziale, anche se da un punto di vista qualitativo sono notevolmente inferiori. In ogni caso gli oli essenziali di entrambi (lavanda e lavandini) vengono ritirati dalle industrie dei profumi e dei cosmetici e dall’erboristeria.
Cenni storici e curiosità
La storia della lavanda ha radici lontane, tuttavia è difficile ricostruirne la strada, soprattutto perché le fonti antiche di cui si dispone spesso non sono tra loro congruenti. Infatti gli antichi greci chiamavano nardo1 la lavanda, mentre il nardo vero e proprio Nardostachys grandiflora è una pianta della famiglia delle Valerianaceae che cresce nell’Himalaia in Cina, India e Nepal.
Il nome Lavanda deriva dal latino lavandus2 che ne rende evidente la stretta relazione con la pulizia: le sommità fiorite venivano impiegate già in tempi antichi per aromatizzare l’acqua con cui ci si lavava e profumare la biancheria oltre che nei bagni. La lavanda rientra a pieno titolo tra le Erbe di San Giovanni3, infatti la sua spiga veniva considerata in diverse tradizioni un vero e proprio amuleto per propiziare la fecondità e la prosperità.
Lavanda vera
La lavanda vera è un piccolo arbusto di medio sviluppo, con foglie verde chiaro di consistenza coriacea. I fiori si racchiudono in piccole infiorescenze alla sommità della pianta, su corti steli privi di foglie. Il periodo di fioritura va fra giugno e luglio con fiori che vanno dall’azzurro al violaceo ed emanano un odore intenso e delicato.
Questa pianta è originaria della regione mediterranea occidentale, la varietà francese, la più antica conosciuta, è la più apprezzata. Sul territorio italiano si trova allo stato spontaneo, raramente nella penisola ma più facilmente nelle isole. Nella nostra regione sporadicamente si trova spontanea in Romagna, nel Bolognese e nel Piacentino. L’ambiente naturale della lavanda vera è il cespuglietto rado, su suolo arido ed erboso della fascia collinare submontana dell’appennino.
Olio essenziale di lavanda vera
L’olio essenziale di lavanda vera è il più utilizzato e versatile, si miscela con la maggior parte degli altri oli essenziali, li armonizza e li lega nelle miscele. Quest’olio è generalmente incolore, il suo sapore è amaro ed il suo aroma floreale caratteristico si mantiene per breve tempo.
Denominazioni: Lavandula angustifolia Miller, sin. Lavanda officinalis Chaix, Lavanda vera DC
Famiglia: Labiate
Parti utilizzate: sommità fiorite4
Tono: medio5 con azione sulla maggior parte degli apparati corporei e sul metabolismo generale
Gruppi funzionali caratteristici: esteri, alcoli e sesquiterpeni
Chemiotipo: acetato di linalile >40%, linalolo 30%, acetato di lavandulyle 5%
Altri componenti: geraniolo, cineolo, d-borneolo, limonene, l-pirenem cariofillene, limonene, eteri butirrico e valerianico, cumarina
Pianeta: mercurio6
Caratteristiche: equilibrio fra yin e yang
Cautele: Non tossico, non irritante, non sensibilizzante è uno dei più sicuri e può essere utilizzato puro.
Le proprietà della Lavanda
Antivirali, antibatteriche verso lo pneumococco7 (i vapori uccidono lo pneumococco emolitico in 12-24 ore, pur possedendo una tossicità molto bassa).
Apparato cardio circolatorio e linfatico
L’olio essenziali di lavanda vera ha proprietà stimolanti sulla circolazione linfatica e venosa, viene in aiuto in caso di fragilità dei capillari.
Ha funzione cardiotonica e contemporaneamente calmante sui nervi del cuore nelle palpitazioni.
Funge da ipotensivo arterioso (Caujolle e Cazal) e drenante del linfatico in caso di edemi
Apparato respiratorio
Utile nelle complicazioni catarrali e nelle infezioni del cavo orale.
Ha azione antisettica, bechica e mucolitica delle vie respiratorie e polmonare.
Apparato uro genitale
Diuretico e sudorifero, con proprietà antisettiche in infezioni, cistiti, candida e leucorrea (irrigazioni).
Agisce come riequilibrante nelle problematiche mestruali quali ipomenorrea, dismenorrea e metroraggia, è un emmenagogo.
Può essere utile durante il travaglio di parto((Applicato tramite massaggio sacrale o impacco caldo sull’addome.)) per favorire la nascita senza aumentare l’intensità delle doglie.
Apparato gastro intestinale
Aumenta la secrezione gastrica e la motilità intestinale ed, alle dosi consigliate, ha proprietà antispasmodiche venendo in aiuto in caso di coliche, crampi e spasmi addominali. Utile anche in caso di indigestioni e nausea.
Ha proprietà carminative, contro flatulenze e meteorismo.
Si è dimostrato essere un valido antisettico e battericida intestinale (Marchand, Forgues e P.Neurisse) oltre che antiparassitario.
Ha proprietà colagoghe e coleretiche (E.Chabrol).
Sistema immunitario
Aumenta la sintesi globuli bianchi (leucocitosi).
Apparato muscolo scheletrico
Contro i dolori reumatici muscolari, antinfiammatorio.
Pelle
Molto versatile e utile nelle più disparate affezioni cutanee: psoriasi, dermatiti, eczemi, acne, rosacea etc.
Si sono avuti buoni risultati anche nei casi di alopecia areata. Ha proprietà citofilattiche e cicatrizzanti oltre a quelle antisettiche. Molto valido in caso di ustioni, scottature, tagli e punture d’insetto. Si è dimostrato utile anche come rimedio antivelenoso sui morsi di diversi serpenti e insetti, eclatante il caso della vedova nera della quale riesce a neutralizzare il veleno.
In cosmetica si stanno apprezzano sempre di più le sue proprietà anti-età.
Sistema nervoso
Il campo d’azione per quanto riguarda il sistema nervoso è molto vasto. L’olio essenziale di lavanda vera torna utile in particolar modo nei disturbi dovuti a problemi di origine nervosa a carattere emozionale e nelle somatizzazioni.
Si definisce analgesico, calmante dell’eccitabilità cerebro spinale (per via digestiva e cutanea: Cadéac e Meunier).
Utile in caso di insonnia, cefalea, emicrania, ha proprietà anticonvulsivanti e aiuta a placare i tremori. Contrasta le vertigini e aiuta a riprendersi in caso di collasso e svenimento.
Ha proprietà sedative e viene in aiuto in caso di tensione nervosa, irritabilità, ansia, attacchi di panico, nevrastenia e isteria con palpitazioni. Luca Fortuna ne testimonia l’uso nella sua pratica in caso di complesso del dubbio, impazienza, panico o isterismo con feedback positivi. Anche in caso di depressione, esaurimento nervoso, debilitazione generale e spossatezza con effetto confortante, tonico e riequilibrante. In questo senso la sua azione assomiglia a quella dell’olio essenziale di geranio che ha effetto normalizzante nelle forme nervose derivanti da accentuato squilibrio fra i due poli yin e yang.
A sostegno di ciò appena affermato Tisserand scrive nella sua opera ‘Manuale di aromaterapia: proprietà e uso terapeutico delle essenze aromatiche’(2003, p268) “la signora Grieve menziona l’uso della tintura di lavanda vera nella depressione psichica. La lavanda è indicata anche nelle sindrome psichiche gravi, come la psicosi maniaco-depressiva, e rende ottimi servigi nell’esaurimento nervoso”.
Componenti dell’olio essenziale di lavanda vera
Di seguito una breve analisi di alcuni componenti che si trovano nell’olio essenziale di lavanda, in ordine di concentrazione, con lo scopo di evidenziarne le proprietà:
Il linalolo
Il linalolo, presente in considerevoli quantità nell’olio essenziale di lavanda, è un monoterpene coinvolto in numerose funzioni benefiche all’interno dell’organismo umano. Utilizzato per millenni come sonnifero naturale, antinfiammatorio, ansiolitico, e per applicazioni cutanee di diverso tipo.
La scienza moderna ha dimostrato che il linalolo è un potente anti-infiammatorio((Anti-inflammatory activity of linalool and linalyl acetate constituents of essential oils. 2002 Dec,;Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università degli Studi di Sassari.)) e analgesico((Linalool produces antinociception in two experimental models of pain. 2003 Jan; Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università degli Studi di Sassari)). Questa è un’ottima notizia per tutti coloro che soffrono di determinate patologie e cercano un’alternativa naturale ai farmaci tradizionali. In caso di sclerosi multipla, cancro, dolore cronico e artrite, il dolore è causato principalmente dall’infiammazione.
Il geraniolo
Secondo alcuni studi compiuti in passato, il geraniolo mostra proprietà antivirali, antinfiammatorie, antispastiche e neuroprotettive.
Il terpene sembra inoltre possedere capacità antiossidanti e antitumorali. Qualcuno afferma che potrebbe persino rappresentare un possibile trattamento per il cancro in un prossimo futuro.
Un documento((NCBI, The antitumor effects of geraniol: Modulation of cancer hallmark pathways (Review), recuperate 2019 Jan)) del 2016 pubblicato nell’International Journal Of Oncology illustra i possibili effetti antitumorali del geraniolo. Gli autori dell’articolo affermano che il terpene è associato al trattamento e alla prevenzione di vari tipi di cancro, come quello al seno, ai polmoni, al colon, alla prostata, al pancreas e al fegato.
Il cineolo
Il terpene cineolo si è dimostrato utile oltre come antiossidante anche nelle affezioni dell’apparato respiratorio grazie ai suoi poteri antibatterici.
Si è indagata la sua azione positiva sul morbo di Alzheimer grazie alla sua capacità di migliorare la memoria e l’apprendimento. I terpeni sono così piccoli che, come abbiamo già visto, possono superare facilmente la barriera emato-encefalica ed agire direttamente sul cervello.
In studi condotti in passato fu somministrato cineolo durante alcuni test di memoria per verificare quali effetti poteva avere. Una ricerca((Effects of Rosemary Essential Oil on Mood and Memory. 2012, Brain Health, Essential Oils )) del 2012, dove furono coinvolti 22 partecipanti, testò l’effetto del cineolo sull’umore e sulla memoria. I partecipanti selezionati furono esposti all’olio essenziale di rosmarino, ricco di cineolo. Si confermò l’effetto benefico nei confronti della memoria e i processi cognitivi.
Un altro aspetto interessante del cineolo è la sua azione antitumorale. Un articolo((Antitumor effect of 1, 8-cineole against colon cancer. Oct 2013; https://doi.org/10.3892/or.2013.2763)) del 2002 pubblicato su Oncology Reports riporta un’indagine dove il cineolo fu somministrato in presenza di cancro al colon. I ricercatori scoprirono che il cineolo sopprimeva la crescita delle linee cellulari del cancro grazie all’apoptosi.
Il limonene
Appartiene alla famiglia dei monoterpeni ciclici. Le ricerche e le applicazioni farmacologiche su questa sostanza, si concentrano sulle sue funzioni antidepressive, immunostimolanti, ansiolitiche, antibatteriche, antinfiammatorie e antitumorali.
Ricordiamo le ricerche( di Paolo Rovesti sugli oli essenziali di agrumi, ricchi di limonene, che ne hanno evidenziato il grande potere terapeutico negli stati d’ansia e di depressione. A sostegno di ciò appena affermato sulle proprietà immunostimolanti e antitumorali del limonene vi sono i seguenti studi: uno studio condotto nel 2011, presso l’Università dell’Arizona e pubblicato sulla rivista “Oncology Reviews”, ha scoperto che il limonene contribuisce a modulare il sistema immunitario del nostro corpo, con un conseguente effetto anti-cancerogeno. Nel 2013, uno studio condotto sempre dalla stessa Università ma pubblicato sulla rivista “Cancer Prevention Research” ha rivelato che il limonene ha la capacità di prevenire la proliferazione delle cellule tumorali, riducendo le dimensioni del tumore.
Considerazioni
Possiamo osservare come tutti e tre abbiano, oltre le proprietà antibatteriche comuni a tutti gli oli essenziali, proprietà antinfiammatorie e antitumorali sostenute da studi.
Il linalolo e l’acetato di linalile (il suo estere acetico) sono i componenti presenti in maggior quantità nell’olio essenziale di lavanda vera e le conferiscono le caratteristiche proprietà ansiolitiche che unite a quelle antidepressive del limonene, seppur contentuto in quantità minori, possono spiegarne l’attività riequilibrante oltre che far ragionare su un effetto sinergico tra oli essenziali di agrumi ad alto contenuto di limonene e quello di lavanda o altri con un alto contenuto di linalolo.
L’olio essenziale di bergamotto è un buon esempio del contenuto considerevole di entrambi. Questa combinazione si può rivelare molto utile in caso di stati depressivi anche in presenza di ansia o più audacemente nei quadri maniaco-depressivi.
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- in seguito conosciuta anche come nardus, dal nome della città siriana Naarda. [↩]
- Il nome comune “lavanda” con il quale siamo abituati a chiamare queste piante (ma anche quello scientifico Lavandula) è stato recepito nella lingua italiana dal gerundio latino del verbo “lavare” ( lavandus, lavanda, lavandum = che deve essere lavato) per alludere al fatto che queste specie erano molto utilizzate nell’antichità [↩]
- La notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, è il periodo più propizio per la raccolta delle piante e delle erbe da utilizzare nei rituali magici e scaramantici. Nell’occasione vengono creati dei mazzetti propiziatori o l’acqua di San Giovanni. Le erbe utilizzate a tale scopo sono: artemisia, lavanda, menta, ruta, rosmarino, prezzemolo, salvia, iperico, felce e sedum. [↩]
- Ghiandole olifere in sottili filamenti a forma di stella che ricoprono fiori foglie e steli [↩]
- Tasso di evaporazione: 85 [↩]
- In passato la medicina si serviva della Teoria delle segnature, questo anche in relazione ai pianeti che si credeva esercitassero delle influenze su tutte le cose esistenti. Mercurio: è il principio della comunicazione, il suo elemento è l’aria. Caratteristiche tipicamente mercuriali sono eccitabilità, impulsività, nervosismo. Nel corpo umano governa i polmoni e il sistema nervoso. Le piante associate avranno foglie pelose come il verbasco che ricordano le cellule cigliate delle mucose dei polmoni o che agiscono riequilibrando il sistema nervoso come la lavanda. [↩]
- Lo Pneumococco o Streptococcus pneumoniae è un batterio molto diffuso, responsabile di infezioni anche gravi che variano dall’otite, la congiuntivite e la faringite fino alla polmonite e la meningite. [↩]