I Gruppi di Acquisto Solidali (GAS)
di Mario Simoni e Luciano Bugna
Gli alimenti di valore, biologici o meno, hanno un costo leggermente superiore a quelli industriali, ma si deve tenere presente che è una spesa, un dono e un investimento nei nostri confronti.
Siamo stati talmente condizionati che, a volte, acquistiamo dei beni non indispensabili senza porci il minimo dubbio. Quando invece dobbiamo comperare del cibo, vogliamo risparmiare a tutti i costi. Non ci curiamo se il prodotto è scadente, se proviene da Paesi in cui i controlli sugli alimenti sono inesistenti oppure dove si sfruttano dei minori per la manodopera.
Ci sono però sempre più persone attente alla qualità di ciò che acquistano per mangiare e lo fanno nei negozi specializzati, quasi sempre biologici, o nei piccoli negozi, dove si trovano ancora degli alimenti prodotti con metodi artigianali.
Per poter avere un risparmio sull’acquisto di prodotti biologici di qualità, sta prendendo sempre più piede una nuova forma di acquisto: i gruppi di acquisto solidale, conosciuti con l’acronimo di GAS.
Cosa sono i Gruppi di Acquisto Solidali?
I Gruppi di Acquisto Solidali (GAS) sono gruppi di persone che acquistano insieme prodotti di aziende piccole e prevalentemente locali, rispettose dell’ambiente e delle persone, con cui instaurano rapporti commerciali, e non solo, diretti. L’obiettivo dei membri dei GAS è costituire “filiere corte”, mettendo in contatto diretto produttore e consumatore finale, privilegiando le aziende più vicine ed eliminando gli intermediari.
Quando sono nati i Gruppi di Acquisto Solidali?
La data di nascita ufficiale del primo gruppo di acquisto è il 1994: un gruppo di famiglie di Fidenza (PR) raccoglie lo stimolo lanciato dai Beati Costruttori di Pace in un convegno dal titolo “Quando l’economia uccide … bisogna cambiare”. L’idea di partenza era che il cambiamento potesse essere realizzato nel quotidiano utilizzando come criterio guida dei propri consumi i concetti di giustizia e solidarietà.
L’idea funzionò e si diffuse a “macchia d’olio”, determinando dopo pochi mesi la nascita di esperienze simili in tutto il nord Italia. Nel 1997 nasce la rete nazionale dei GAS (www.retegas.org), allo scopo di collegare tra loro i diversi gruppi, scambiare informazioni sui prodotti e sui produttori, e diffondere l’idea dei gruppi d’acquisto. Anche grazie a ciò il numero dei GAS cresce velocemente: attualmente i GAS censiti in rete sono quasi 1.000 e sono stimati in almeno altrettanti quelli che non hanno comunicato alla rete la loro esistenza.
A partire dal 1998 i GAS incominciano a trovarsi assieme per scambiarsi esperienze e, in un appuntamento annuale, per riflettere assieme sulle tematiche ritenute di volta in volta più interessanti. Con il nuovo millennio iniziano poi a nascere alcuni progetti di consumo responsabile su diretta iniziativa di gasisti e GAS stessi: la nascita di “Officina Naturae”, per produrre detergenti efficaci e sicuri, a opera di tre gasisti di Rimini, il progetto “equofelpe” (http://www.faircoop.it/equofelpe/) e il progetto “Made in No” (www.made-in-no.com), per la produzione di biancheria intima.
Da chi sono composti i Gruppi di Acquisto Solidali?
I GAS sono composti da un numero variabile di nuclei familiari, dalle 4-5 unità per i più piccoli ad alcune centinaia per quelli più grandi. La partecipazione alla vita del gruppo è importante sia come momento di condivisione delle conoscenze, sia per confrontarsi con altre persone che condividono idee simili alle proprie. La periodicità degli incontri è molto varia, a seconda delle disponibilità esistenti all’interno del gruppo, da una volta alla settimana a una ogni 6 mesi.
Aspetto principale dei GAS rimane l’acquisto di prodotti con determinate caratteristiche, da produttori conosciuti, a prezzi “accessibili”. Ciascun GAS decide autonomamente quali prodotti acquistare: principalmente alimentari a lunga conservazione, oltre ad alimenti freschi, abbigliamento, prodotti per la casa, detergenti e cosmetici. La quantità di tipologie di prodotti acquistati dipende dai bisogni e dalla capacità organizzativa dei partecipanti: più il prodotto è fresco, e maggiori le consegne durante l’anno, maggiori sono le esigenze organizzative e di coordinamento richieste al gruppo.
Ciò che differenzia i GAS dalle esperienze di gruppi di acquisto nati con l’unico scopo di ridurre il prezzo finale per il consumatore è la solidarietà verso l’ambiente, per la scelta di prodotti a basso impatto ambientale, verso i produttori, per il rapporto diretto che si instaura, e verso gli altri membri del gruppo, per il lavoro volontario prestato.
Chi sono i fornitori?
La scelta dei fornitori è uno degli elementi più importanti dell’attività del GAS, in cui si sostanzia il rapporto di fiducia tra produttori e consumatori. Nella maggior parte dei casi la scelta avviene dopo la visita del fornitore da parte di uno o più membri del gruppo, oppure dopo aver raccolto informazioni da altri GAS che già erano loro clienti (quest’ultimo aspetto è utilizzato soprattutto per la scelta di fornitori distanti geograficamente, es. arance). Altri aspetti importanti per la scelta dei fornitori sono il possesso della certificazione biologica, per le aziende agricole, e la preferenza per dimensioni medio-piccola delle imprese.
Come nasce un Gruppi di Acquisto Solidali?
Un GAS può nascere dall’iniziativa di alcuni nuclei familiari che decidono di dare vita a un nuovo gruppo, oppure “come costola” di un gruppo esistente, solitamente quando questo ha raggiunto un numero di membri tale da rendere “inefficiente” la gestione ordinaria del gruppo. In questo caso il GAS si divide in due o più gruppi che, pur essendo autonomi, mantengono tra loro un certo grado di coordinamento, specialmente nell’effettuazione di acquisti comuni.
Da un punto di vista giuridico un GAS può “presentarsi” come un gruppo informale o come un’associazione riconosciuta: attualmente a livello nazionale la maggioranza dei GAS è costituita da gruppi informali.
Come funziona nella pratica un Gruppi di Acquisto Solidali?
Lo schema di funzionamento dei GAS è molto semplice. Per ogni prodotto acquistato o per ciascun fornitore del gruppo, esiste un “referente” che a cadenza regolare o nel momento in cui il gruppo lo ritiene opportuno, organizza l’acquisto. Questo significa procurarsi il listino prezzi, distribuirlo agli altri membri del gruppo (normalmente tramite posta elettronica), raccogliere gli ordini e i singoli pagamenti, e trasmettere ordine e pagamento complessivo al fornitore. Il momento della consegna è quello che, solitamente, riserva i maggiori problemi: questa normalmente è fatta dal fornitore stesso, o da un corriere, presso l’abitazione di uno dei membri, dove viene avviene il ritiro.
È l’argomento principe di questi gruppi che viene approfondito e studiato con l’organizzazione di corsi di cucina, corsi specifici sull’alimentazione e serate di sensibilizzazione aperte a tutti.
Chi sono i membri del Gruppi di Acquisto Solidali?
Coloro che fanno parte di un GAS, utilizzando le parole di Carlo Petrini, presidente di Slow Food Italia, attraverso la loro azione con i produttori e di conseguenza verso il mercato, diventano coproduttori1. Il tipo di scelta alimentare che hanno fatto e il loro stile di vita orientano sicuramente una parte di mercato, visto che raramente frequentano i discount e i negozi della grande distribuzione. Sono persone che vanno ad intaccare il sistema del grande commercio alimentare che ha portato, attraverso l’eccessiva produzione di alimenti di qualità scadente, ad avere un mercato che ci bombarda di offerte. Si è creata così una situazione che ha spinto le multinazionali a sfruttare la terra e gli animali, attraverso una politica alimentare che si basa solo su guadagno.
Le persone che fanno parte di un GAS, assieme a molte altre, stanno lavorando in modo consapevole per cambiare l’ambiente e modificare di conseguenza il loro stile di vita e quello degli altri.
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- Carlo Petrini, Terra Madre, ed. Giunti, Editore, 2009 [↩]