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Aromaterapia
Dalla cura del corpo alla cura dell’anima

a cura di Lucia Franchini

Gli oli essenziali sono miscele molto complesse di sostanze volatili e odorose prodotte dal metabolismo delle piante in piccolissime quantità e si manifestano attraverso il profumo. Essi rappresentano l’anima del mondo vegetale e possiamo definirli eterei in quanto evaporano a contatto con l’aria.

A dispetto del nome sono sostanze non oleose, non grasse e non hanno nulla in comune con gli oli vegetali, ma al contrario sono leggeri e molto evanescenti e non lasciano tracce oleose sulla carta assorbente.

Si presentano sotto forma di piccolissime gocce, sono molto concentrati e si trovano in diverse parti della pianta: nei fiori (Gelsomino), nella resina (Incenso), nella corteccia (Cannella), nelle radici (Zenzero), nella buccia dei frutti (Limone), nelle foglie (Eucalipto), nei frutti (Cumino), nel legno (Cedro).

A volte da una stessa pianta si possono ricavare diversi tipi di oli essenziali, ognuno con caratteristiche particolari, come per esempio nell’albero dell’arancio: dalle bucce dei frutti si estrae l’olio essenziale di Arancio dolce, dai fiori si estrae il Neroli (uno degli oli più pregiati e costosi), mentre dai rametti e dalle foglie si estrae il Petit grain.

Ciascun olio essenziale è composto da un gran numero di sostanze e spesso infatti si rivelano diverse funzioni per lo stesso olio essenziale. Ognuna di queste componenti ha particolari proprietà e questo spiega la molteplicità di possibili utilizzi degli oli essenziali.

L’olio essenziale propriamente detto è il risultato della distillazione a corrente di vapore o di altre tecniche tradizionali di una pianta o porzione di essa. Nessuna essenza è uguale ad un’altra e ognuna ha la sua specifica particolarità, poiché mantiene il potere curativo della pianta di provenienza, ma in forma più concentrata.

In natura gli oli essenziali hanno delle funzioni ben precise, infatti le piante li producono e li utilizzano per diversi scopi: attirare gli insetti amici e favorire l’impollinazione, allontanare insetti non graditi, difendersi da batteri nocivi e muffe, comunicare con l’ambiente tramite messaggi profumati.

Gli oli essenziali modificano il microclima circostante alla pianta, svolgendo un’azione di protezione dal calore o dal freddo.

Il profumo serve anche come mezzo di comunicazione fra pianta e pianta, infatti si è notato che le piante di appartamento reagiscono alla presenza di sostanze odorose con un incremento della fioritura.

Gli oli essenziali hanno proprietà e azioni terapeutiche diverse. Proprietà antisettica e antimicrobica ovvero impedisco o inibiscono la crescita e la proliferazione di microrganismi come batteri, virus e funghi.

Hanno anche proprietà cicatrizzanti, antireumatiche, insetticide e antiparassitarie. E ancora proprietà utili per curare disturbi dell’apparato respiratorio, proprietà digestive, tonificanti, calmanti e rilassanti. Queste ultime, utili nei casi di tensione nervosa, ansia, stress e insonnia. Infine, possiamo citare le proprietà analgesiche e quelle afrodisiache.

I campi di utilizzo degli oli essenziali sono molto diversi: salute, benessere, bellezza, ambiente, cucina e per il riequilibrio dei livelli energetici della persona.

Gli oli essenziali agiscono su tre livelli distinti ma collegati fra loro: anima (attraverso le vibrazioni), mente (attraverso l’olfatto) e corpo (attraverso i chemotipi).

Standard di qualità degli oli essenziali

Secondo alcune indagini solo il 5% degli oli essenziali in commercio sono utilizzabili in aromaterapia, il rimanente 95% è adatto unicamente alla preparazione di profumi, fragranze e aromi alimentari.

La qualità degli oli essenziali è fondamentale al fine di ottenere benefici terapeutici. Oli essenziali che non siano puri perdono qualsiasi capacità di dare beneficio, qualsiasi capacità terapeutica.

Per ottenere risultati soddisfacenti è necessario utilizzare oli puri e naturali, estratti esclusivamente con metodiche che rispettino l’integrità della pianta e del suo potenziale vibrazionale.

Un olio essenziale deve portare con sé il messaggio energetico della pianta, quindi in aromaterapia non è concepibile l’impiego di oli di origine industriale o chimica.

Nella scelta degli oli essenziali bisogna tenere presenti alcuni criteri per la valutazione delle loro caratteristiche:

– la provenienza botanica: per esempio l’essenza di betulla dalla Betula lenta canadese o dalla Betula alba che può essere cancerogena?

-la provenienza geografica: la Lavanda migliore proviene dal sud della Francia e le essenze di agrumi dalla Sicilia;

– i metodi di coltivazione e la raccolta: le essenze estratte da piante selvatiche o coltivate con metodi biologici sono senza dubbio le migliori a scopo curativo;

– gli oli essenziali misti: alcune essenze molto costose vengono mescolate con altre più economiche;

– le diluizioni in oli grassi e in altri fluidi: alcune ditte diluiscono le essenze con oli vegetali (mandorla, vinacciolo…) senza indicarlo sulla confezione, oppure peggio ancora aggiungono oli minerali, paraffina liquida o petrolati;

additivi sintetici: a seconda delle necessità vengono aggiunte agli oli essenziali sostanze estranee che diminuiscono se non vanificano le proprietà curative delle essenze;

oli essenziali sintetici: sono prodotti solo sinteticamente e non andrebbero mai usati in aromaterapia: Caprifoglio, Fresia, Mughetto, Violetta, fiori di Mandorlo, di Melo e di Pesco, Mela verde, Lilla, Loto;

– i prezzi: un olio essenziale di Rosa non potrà mai costare come un olio di Lavanda, ma sarà necessariamente molto più costoso. Gli oli essenziali provengono da piante che hanno bisogno di cure e lavoro in quantità diverse, inoltre il quantitativo utilizzato varia molto poiché alcune piante danno molto olio essenziale e altre pochissimo.

Le tre note aromatiche

Nel XIX secolo il profumiere francese Piesse inventò un sistema di catalogazione degli oli essenziali suddividendo gli stessi in 3 gruppi che definì “note aromatiche”.

Studiò quindi i tempi di evaporazione delle sostanze volatili e battezzò ciascun olio dando origine a 3 definizioni chiamate “note”:

  • Nota di TESTA o ALTA riservata agli oli essenziali più dinamici, attivi, stimolanti, estremamente volatili come l’Arancio, il Bergamotto, l’Eucalipto, la Menta, il Tea tree ecc…Le note di testa sono le prime che percepiamo, sono i profumi che si avvertono per primi e per primi svaniscono, estremamente volatili in media si attenuano dopo 15 minuti. Sono essenze dalla frequenza elevata, agiscono dal basso verso l’alto, donano chiarezza alle idee e agiscono sul morale infondendo felicità.
  • Nota di CUORE o MEDIA definisce invece gli oli essenziali intensi, sensuali, floreali con media volatilità come la Camomilla, il Neroli, la Rosa, la Melissa, la Lavanda ecc. Sono note dalle vibrazioni leggere, che toccano l’anima, capaci di smuovere le emozioni, per questo sono particolarmente attivi quando l’anima è turbata e attraversa un momento di confusione. Sono note di media persistenza, quelle che stabiliscono il carattere definitivo di una fragranza. La loro durata a fior di pelle dura tra i 15 minuti e le 4 ore.
  • Nota di BASE o BASSA descrive invece quegli oli che hanno effetto calmante, stabilizzante degli umori, regolatori, poco volatili e dall’aroma forte e penetrante come le resine quali Mirra, Incenso o le note speziate come la Cannella, i Chiodi di garofano ecc. Le note di base sono quelle che persistono più a lungo, che ci accompagnano anche quando le fragranze di cuore sono evaporate. Un’informazione interessante: pare che siano proprio le note di base a rimanere impresse e a definire la preferenza di una fragranza generando fedeltà verso quel profumo. Aiutano a dare stabilità e forza e a riconnettersi alle proprie radici.

Le note non classificano solo il profumo dell’olio essenziale ma anche il suo comportamento. Inoltre, per analogia, in base alla nota si possono classificare anche situazioni e persone. In questo modo potremo ricorrere all’aiuto degli oli essenziali, suddivisi per note di appartenenza, anche quando occorre riequilibrare un aspetto del carattere della persona.

I tre livelli

Gli oli essenziali si possono dividere anche in tre livelli in base ai tre principali strati vegetativi da cui derivano: alberi (livello arboreo), arbusti (livello arbustivo) ed erbe (livello erbaceo).

  • Arboreo: gli alberi sono solitamente alti più di 5 metri, hanno un tronco che separa le radici dalla chioma e un ciclo vitale medio-lungo. Gli oli essenziali estratti dagli alberi hanno vibrazioni lente e profonde, poiché per gli alberi il tempo è relativo. Per questo sono più indicati in caso di patologie croniche e tutte le volte in cui ci sia bisogno di sostenere il sistema immunitario. I loro effetti si vedono nel lungo periodo (Cipresso, Abete, Pino ed Eucalipto).

  • Arbusti: gli arbusti sono in parte simili all’albero, in quanto hanno una parte legnosa che però normalmente non arriva a superare i cinque metri di altezza. Non sempre questa parte legnosa costituisce un vero e proprio tronco: in alcuni casi, anzi, è solo una parte abbozzata e molto vicina al terreno dalla quale partono i rami. Anche gli arbusti, come gli alberi, hanno bisogno di tempo per crescere e di spazio per svilupparsi. Possono vivere a lungo e, rispetto agli alberi, si adattano di più e resistono maggiormente ai traumi. Utilizziamo gli oli essenziali estratti dagli arbusti quando vogliamo trasmettere vibrazioni più armoniche ed equilibrate, per riequilibrare un intero apparato o per operare una buona prevenzione. I loro effetti si apprezzano meglio nel medio periodo (agrumi, Ginepro e Rosa).

  • Erbe: le erbe non presentano alcuna parte legnosa, possono avere steli o anche un fusto vero e proprio ma mai ricoperto dal legno e questo è uno dei loro elementi caratterizzanti. Di solito non superano il metro di altezza e si differenziano molto tra loro per forma, colore e dimensioni. La parte aerea della pianta ha normalmente una durata annuale, mentre la radice rimane quiescente nel terreno in modo da consentire la crescita di una nuova pianta l’anno successivo. Hanno un ritmo di crescita molto veloce, si adattano facilmente e possono propagarsi fino a coprire interamente il suolo. Le radici non arrivano mai in grande profondità. Se vengono danneggiate sono in grado di ricrescere velocemente. Gli oli essenziali estratti dalle erbe hanno vibrazioni acute, fresche, dinamiche. Possiamo utilizzarli quando abbiamo bisogno di un’azione veloce, per infezioni acute o nello stadio iniziale di una malattia. I loro effetti sono di solito immediati. Sono meno gestibili rispetto agli oli essenziali appartenenti agli altri livelli (Camomilla blu e Camomilla romana, Salvia, Timo, Verbena, Melissa, Lavanda).

Piani di azione

Gli oli essenziali interagiscono a diversi livelli con l’organismo umano: a livello fisico, psicoemozionale e spirituale/vibrazionale. La loro azione viene espletata attraverso l’utilizzo sulla pelle e tramite l’olfatto. La somministrazione per via orale, altrettanto efficace, è consigliata solo sotto il controllo medico poiché l’errato utilizzo può provocare seri danni alla salute (gli oli essenziali sono particolarmente irritanti per le mucose e andrebbero assunti incapsulati).

Come può essere utilizzato un olio essenziale:

  1. Assunzione orale: bocca- stomaco- intestino tenue- intestino crasso sangue.
  2. Uso topico (applicazione sulla cute con massaggi, bagni): pelle- linfa- sangue- organi interni.
  3. Via aerea (inalazioni, diffusori): polmoni- bronchi- sangue- organi.
  4. Olfatto: naso- cervello- sistema neurovegetativo- ormoni- sfera emozionale.
  5. Corpi sottili: vibrazioni- centri energetici- canali energetici.

Il corpo assorbe, produce ed emana una grande varietà di bioenergie che possono essere misurate e studiate e che consentono di mantenere in perfetta armonia il corpo fisico e psichico. Attraverso misurazioni scientifiche si è dimostrato che anche solo annusando un olio essenziale, l’energia dell’organismo si modifica, portando cambiamenti a livello vibrazionale ed emozionale.

Tutto l’universo è un fluire continuo di energia in costante equilibrio; ogni alterazione che comporta la rottura di questo equilibrio determina una serie di reazioni e adattamenti per riportare di nuovo all’equilibrio. La salute è determinata da un sottile gioco di equilibri che deve essere mantenuto costante; la malattia insorge quando non si ha la capacità di preservare il vecchio equilibrio e vi è la necessità di crearne uno nuovo.
Esiste un vero e proprio alfabeto degli odori, tanto che tramite l’utilizzo di oli essenziali estratti da piante, fiori e frutti, è possibile ottenere un preciso effetto sul sistema nervoso e sul nostro equilibrio energetico.

Gli oli essenziali hanno dunque, non solo proprietà fisiche, ma anche sottili ed energetiche che permettono di riequilibrare eventuali squilibri o blocchi. Ecco allora la possibilità di intervenire in modo dolce e “vibrazionale” per ristabilire le armonie perdute. Affinché un olio essenziale sia veramente terapeutico e abbia questa energia vitale è assolutamente necessario che sia naturale e puro.

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2020-07-15T16:57:10+02:00
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